uscire dal turismo del Novecento
con l'economia dei visitatori
riportare al centro le persone, non i luoghi
design
Generare progetti di design del turismo con azioni che accompagnano i territori dalla fase di ascolto e partecipazione all'innovazione dei processi necessari a sviluppare l'economia dei visitatori, dalla prenotazione all'esperienza di visita, attraverso la piena fruizione e l'accessibilità dei prodotti turistici integrati
Assumendo che pari opportunità + pari accesso + pari benefici
= crescita inclusiva, l’economia dei visitatori estende la platea degli interlocutori a tutti i segmenti della società, ripartendo dagli agenti tradizionalmente esclusi, la cui partecipazione è essenziale per attivare processi di sviluppo virtuosi e durevoli (ovvero sostenibili)
Strategie e strumenti resi possibili dall’affermarsi di nuove tecnologie che consentono di pianificare lo sviluppo non più sulla base di parametri quantitativi (arrivi e presenze) o target indistinti ma sulla centralità della persona, espandendo l’attenzione strategica delle destinazioni ben oltre la promozione dell’offerta territoriale per includere connettività, infrastrutture, mobilità, servizi, salute, sicurezza, occupazione, formazione, ristorazione, offerta culturale, animazione ed eventi. Ovvero, a ben guardare, tutte prestazioni che incidono anche sulla qualità della vita dei residenti.
marketing
Per uscire dal turismo di massa del Novecento è necessario superare il frequente fraintendimento che a lungo ha visto misurare il successo delle destinazioni solo in termini quantitativi, misurando arrivi e presenze, segmentando la domanda in target ormai resi sterili dai cambiamenti in corso nell'orientamento dei mercati
Conoscere le aspettative dei visitatori, reali e potenziali, consente di disegnare piani di comunicazione multicanale e multitarget in direzione della personalizzazione di marketing H2H (human to human)
I modelli di turismica spostano l’attenzione dai luoghi alle persone, ovvero al rapporto tra aspettative e percezioni dei visitatori (sempre più sensation seeker, cercatori di emozioni) e - contestualmente - alle esigenze dei residenti e delle comunità locali, per dare forma a destinazioni turistiche identitarie, omogenee, coerenti, competitive e sostenibili, con modelli di "filiera corta dell'accoglienza" in grado di integrare diagonalmente i diversi settori della società e dell'economia
strategia
I masterplan sono un’evoluzione degli strumenti ordinari di pianificazione, affinati per includere tutte le attività che generano un tessuto favorevole allo sviluppo dell’economia dei visitatori: un documento strategico che coinvolge sia il livello macro che quello micro, analizzando ogni possibile dettaglio che incida sull’esperienza di visita e di fruizione
Ma non è soltanto questo. Il suo essere “master” significa contenere dei “layer” (“livelli”) che offrono alla strategia una maggiore flessibilità e adattabilità in fase di implementazione, per rispondere ad eventi globali che influenzano i mercati (pandemie, crisi economiche e finanziarie, conflitti, catastrofi, ecc.)
Inoltre il masterplan va concepito come documento che si rivolge anche agli investitori, fornendo un quadro ampio e chiaro del futuro sviluppo di un'area, non strettamente o univocamente correlato al turismo ma nella più ampia accezione di economia dei visitatori, in relazione quindi anche ad aspetti sociodemografici, paesaggistici, urbanistici, di sviluppo dei servizi e delle opportunità